
Collettivof è un gruppo di nuova costituzione i cui membri, in qualità di cultori della fotografia e fotografi praticanti, intendono avviare un programma annuale di attività quali mostre, incontri, presentazione di volumi, seminari e workshop, volte alla promozione della fotografia a partire da un approccio «classico».
L'espressione «approccio classico» richiede probabilmente un chiarimento.
Con essa si allude a quella fotografia che, pur senza chiudersi alla sperimentazione che è da sempre parte integrante della pratica fotografica, la intenda come una sperimentazione espressiva e non meramente tecnica.
La fotografia infatti, come ogni forma di Scrittura, non va intesa come arte della calligrafia, né come sensazionalismo estetico o contenutistico. Piuttosto come l'unione perfetta tra il cosa, il come e il perché.
Come forma di Scrittura Alta, la fotografia, oggi più che mai, ha bisogno di ritrovare in se stessa i propri punti di forza, il proprio specifico linguistico nella capacità di mettere in relazione i pochi ma fondamentali elementi che la caratterizzano: soggetto, inquadratura, composizione e luce.
A noi membri di collettivof, senza alcuna preclusione di genere, interessa quella fotografia che si avvale di questi elementi valorizzandoli.
A corollario di questa impostazione «classica», intendiamo presentare a chiunque ci si accosti, un insieme di punti che racchiudono in sé il senso dell'operazione culturale a cui intendiamo dare vita.
- La fotografia ha molte funzioni e molti campi di applicazione ma noi ci occupiamo della fotografia in quanto Arte.
- La fotografia - forse può apparire scontato ma per molti ancora oggi non lo è - non serve a riprodurre la realtà. O, per meglio dire, la ri-produce, ossia la produce nuovamente, le da una nuova consistenza, la rivela nell'essenza gestendone l'apparenza.
- La scrittura fotografica non è assimilabile a passatempi o sport, dunque non hanno senso gare e trofei.
- La fotografia è selezione orientata da criteri estetici, semantici e/o narrativi.
- La fotografia può essere letta talvolta andando anche oltre l'immagine ma non tanto oltre da dimenticare le inquadrature di partenza.
- La scrittura fotografica è anche strumento di comunicazione ma è soprattutto espressione di una poetica la cui capacità comunicativa è conseguenza indiretta dell'intensità e profondità di un autore.
- Una poetica può essere colta solo da un insieme di fotografie e non da singole immagini.
- La cultura fotografica serve ai fotografi tanto quanto la cultura letteraria serve agli scrittori.
- La scrittura fotografica può prescindere dagli strumenti tecnici con cui si fotografa.
- La conoscenza delle tecniche è comunque necessaria per mettere in atto delle scelte consapevoli e non ottenere, quindi, dei risultati puramente casuali.
Nell'ambito delle nostre attività cerchiamo persone che, da autori o da fruitori, possano condividere queste nostre posizioni; posizioni di cui terremo conto nella organizzazione di ciascuna delle nostre iniziative.
Auspichiamo, quindi, di riuscire a dare un modesto ma significativo contributo alla crescita della cultura fotografica con eventi che abbiano come sede il Comune di Palermo e, come respiro, quello nazionale e internazionale. Riteniamo infatti che l'entrare in contatto con tutto ciò che il panorama internazionale ha da offrire, nell'ambito della cultura fotografica, sia necessario alla suddetta crescita.
Il direttore artistico






